Monday, August 18, 2014

Il Papa: "La Terza guerra mondiale è già iniziata"

Il dolore di Francesco di ritorno dalla Corea: "Siamo di fronte a un nuovo conflitto globale, ma a pezzetti. Nel mondo c'è un livello di crudeltà spaventosa, la tortura è diventata ordinaria. Sì, un aggressore 'ingiusto' deve essere fermato, ma senza bombardare o fare la guerra". Poi l'annuncio: "Pronto a recarmi in Kurdistan e in Cina"...

di MARCO ANSALDO

ROMA - "Siamo entrati nella Terza guerra mondiale, solo che si combatte a pezzetti, a capitoli". Non usa mezzi termini Papa Francesco sulle crisi internazionali in corso durante il volo di ritorno dalla missione in Corea del Sud, atterrato oggi a Ciampino (Roma) alle 18. Il Pontefice ha denunciato l'efferatezza delle guerre non convenzionali e che sia stato raggiunto "un livello di crudeltà spaventosa" di cui spesso sono vittime civili inermi, donne e bambini.
"La tortura è diventata un mezzo quasi ordinario". Questi "sono i frutti della guerra, qui siamo in guerra, è una Terza guerra mondiale ma a pezzi". Il Pontefice, molto scosso dagli avvenimenti e dai sanguinosi combattimenti nel mondo, soprattutto in Siria e Iraq, ha aggiunto di "essere pronto a recarsi nel Kurdistan" iracheno per pregare e alleviare la sofferenza delle popolazioni colpite dalla guerra: "In questo momento non è la cosa migliore da fare, ma sono disposto a questo".

"Solo l'Onu può decidere come fermare un aggressore". "Dove c'è un'aggressione ingiusta posso solo dire che è lecito fermare l'aggressore ingiusto", ha aggiunto Francesco riguardo alla situazione in Iraq, "sottolineo il verbo fermare, non bombardare o fare la guerra. Una sola nazione non può giudicare come si ferma l'aggressione. Dopo la Seconda guerra mondiale questo compito è delle Nazioni Unite. Dobbiamo avere memoria di quante volte con questa scusa di fermare l'aggressione ingiusta le potenze si sono impadronite dei popoli e hanno fatto vere guerre di conquista". Secondo Francesco, comunque, "fermare l'aggressore ingiusto è un diritto che ha l'umanità, e quello di essere fermato è un diritto che ha l'aggressore. Io posso dire soltanto questo: sono d'accordo sul fatto che quando c'è un aggressore ingiusto venga fermato".

"Pace tra Israele e palestinesi ancora possibile". Riguardo a un'altra gravissima crisi internazionale come quella tra Israele e Palestina, Francesco ha ribadito che la sua recente preghiera con il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen "non è assolutamente stata un fallimento. Volevamo che l'incontro per pregare si realizzasse già durante la mia visita in Terra Santa ma non si trovava il posto giusto: il costo politico di andare dall'altro sarebbe stato troppo alto per ciascuno dei leader. Così abbiamo deciso di incontrarci tutti in Vaticano. Certo poi è arrivato quel che è arrivato", ha continuato Francesco riferendosi alla successiva offensiva israeliana sulla Striscia, "ma è qualcosa di congiunturale. L'incontro di preghiera non lo era: è stato un passo fondamentale perché si è aperta una porta. Il fumo delle bombe ora non lascia vedere la porta aperta. Ma io credo in Dio e credo che quella porta è stata aperta".................................http://www.repubblica.it/esteri/2014/08/18/news/papa_francesco_terza_guerra_mondiale_kurdistan-94038973/?rss
18/8/14

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